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Picture
Dario Buttazzoni
Expo - Feeding (Part Of) The Planet


Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita!
Con questo eclatante, ma anche pedissequo e controverso slogan, si è presentato l’EXPO di Milano 2015.
Un urlo sfavillante che, oltre a proporre il tema delle necessità primarie, si è sviluppato tra cultura, tradizione e tipicità territoriali, ma che è spesso scivolato anche nella sagra dell’edulcorata ed attraente falsità.
In questo scenario si è mosso con attenzione l’occhio tagliente di Dario Buttazzoni.
Consapevole che la fotografia sia anche un fantastico strumento di verosimiglianza, Dario ha scomposto la realtà per ricostruire degli spazi in cui l’equilibrio è creato da ambigue compresenze.
O se vogliamo, per rimanere su un linguaggio culinario, in coerenza con la “kermesse” milanese, si potrebbe anche dire che il suo sguardo ha affettato, frullato e tritato il mondo dell’EXPO, per restituirci delle saporite pietanze visive.
La lama affilata della sua affettatrice taglia, con sovente precisione, la visione in parti che dialogano fra loro, producendo dubbi speculari tra vero e simile.
Qual è il padiglione “vero” e quale quello riflesso nello specchio? E in quali spazi vivono la capra fotografata e le vicine persone legate a lei anche da casuali analogie dinamiche? E poi, dove finisce l’erba reale e dove inizia quella riflessa, che, stranamente, sembra nascere da un oscuro punto di profondità?
Ma l’ingrediente più raffinato dello chef Dario è quel mistero attraverso il quale riesce a legare tutti gli elementi fra loro, regalandoci similitudini e dipendenze sorprendenti.
E così, un frammento di figura umana si unisce, nel suo cammino, con i colori delle ordinate geometrie di sedie e tavolini. E, un tritato di variopinte persone e arredi gialli, accompagna un freddo contorno di foglie verdi.
Buon appetito, verrebbe da dire! Se non fosse che, queste fotografie, richiamano nelle nostre menti anche il desiderio per un viaggio intimo e curioso.
Come quello di Alice nel Paese delle Meraviglie che, prendendoci per mano, ci esorta a esplorare i filosofici spazi del pensiero.
“Oh, come sarebbe bello se potessimo entrare nella Casa dello Specchio! Sono sicura che ci sono tante belle cose là dentro! Facciamo finta che ci si possa entrare. Facciamo finta che il vetro sia morbido come un velo e che lo si possa attraversare…”

Franco Martelli Rossi, dicembre 2016

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