
Giulia Iacolutti
Lettore portfolio, profilo professionale
Giulia Iacolutti è maestra in Economia dell’Arte e fotografa documentarista. Il suo lavoro esplora temi di natura politico-socio-culturale relazionati alle lotte di resistenza identitaria. Dopo essersi diplomata in fotografia e video di scena presso l’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano, si trasferisce nel 2014 in Messico grazie ad un progetto sovvenzionato dall’Unione Europea. Qui si diploma in Foto Narrativa presso la Fondazione Pedro Meyer con una borsa di studio del World Press Photo.
Curatrice della mostra “365 por los 43. Hasta las paredes saben”, sul tema della sparizione forzata di 43 studenti messicani, viene invitata nel 2015 dal Dipartimento di Comunicazione dell’Università Iberoamericana di Città del Messico a dare un corso sulle nuove narrative della violenza, convocato dal Programma di Difesa dei Diritti Umani. Regolarmente imparte lezioni di foto-narrativa sui diversi linguaggi del fotodocumentarismo, sia in Italia sia all’estero.
Nel 2016 presenta il suo lavoro all’Incontro Nazionale sulla Ricerca Fotografica Messicana come esempio di studio visuale basato sui principi della post-fotografia e della docu-fiction.
Ha pubblicato su testate nazionali e internazionali tra cui National Geographic, Vice, La Repubblica, Al Jazeera, L’Espresso, e ha partecipato a esposizioni individuali e collettive in Messico, Colombia, Stati Uniti, Spagna e Italia. Tra i riconoscimenti ricevuti, il premio per la miglior fotografia della 54^ Biennale di Venezia e nel 2015 la menzione d'onore alla seconda Biennale di Fotografia Fondazione Hector Garcia. Negli anni 2016 e 2017 è stata nominata al Joop Swart Masterclass del World Press Photo di Amsterdam.
Nel maggio 2017, in occasione del Festival vicino/lontano, ha esposto a Udine la mostra VIVOS, ideata insieme al direttore creativo Ramon Pez. Ora, grazie a una borsa di studio data dal Museo Archivio della Fotografia di Città del Messico e dalla piattaforma Hydra+Fotografia, sta lavorando sul suo primo fotolibro che racconta le pratiche corporali di cinque donne trans nel carcere maschile di Città del Messico, progetto nato grazie alla collaborazione con il Laboratorio Multimedia della facoltà di Sociologia dell’Università Autonoma del Messico.
http://www.vogue.it/en/photography/emerging-photographers/2017/05/17/vivos-giulia-iacolutti/
https://i-d.vice.com/it/article/7x83yq/una-fotografa-italiana-documenta-la-vita-delle-donne-trans-nelle-carceri-maschili-di-citt-del-messico
https://phmuseum.com/giuliaiacolutti/story/jannah-5338abfa4b
Curatrice della mostra “365 por los 43. Hasta las paredes saben”, sul tema della sparizione forzata di 43 studenti messicani, viene invitata nel 2015 dal Dipartimento di Comunicazione dell’Università Iberoamericana di Città del Messico a dare un corso sulle nuove narrative della violenza, convocato dal Programma di Difesa dei Diritti Umani. Regolarmente imparte lezioni di foto-narrativa sui diversi linguaggi del fotodocumentarismo, sia in Italia sia all’estero.
Nel 2016 presenta il suo lavoro all’Incontro Nazionale sulla Ricerca Fotografica Messicana come esempio di studio visuale basato sui principi della post-fotografia e della docu-fiction.
Ha pubblicato su testate nazionali e internazionali tra cui National Geographic, Vice, La Repubblica, Al Jazeera, L’Espresso, e ha partecipato a esposizioni individuali e collettive in Messico, Colombia, Stati Uniti, Spagna e Italia. Tra i riconoscimenti ricevuti, il premio per la miglior fotografia della 54^ Biennale di Venezia e nel 2015 la menzione d'onore alla seconda Biennale di Fotografia Fondazione Hector Garcia. Negli anni 2016 e 2017 è stata nominata al Joop Swart Masterclass del World Press Photo di Amsterdam.
Nel maggio 2017, in occasione del Festival vicino/lontano, ha esposto a Udine la mostra VIVOS, ideata insieme al direttore creativo Ramon Pez. Ora, grazie a una borsa di studio data dal Museo Archivio della Fotografia di Città del Messico e dalla piattaforma Hydra+Fotografia, sta lavorando sul suo primo fotolibro che racconta le pratiche corporali di cinque donne trans nel carcere maschile di Città del Messico, progetto nato grazie alla collaborazione con il Laboratorio Multimedia della facoltà di Sociologia dell’Università Autonoma del Messico.
http://www.vogue.it/en/photography/emerging-photographers/2017/05/17/vivos-giulia-iacolutti/
https://i-d.vice.com/it/article/7x83yq/una-fotografa-italiana-documenta-la-vita-delle-donne-trans-nelle-carceri-maschili-di-citt-del-messico
https://phmuseum.com/giuliaiacolutti/story/jannah-5338abfa4b