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Giuseppe Bartuccio, fotografo in viaggio
Presentiamo l’incontro attraverso le parole del fotografo
“Raccontare attraverso le immagini è sempre stata una prerogativa umana, un bisogno naturale di esprimere la nostra personale visione della realtà.
I graffiti, le pitture, la fotografia.
Mi sono avvicinato alla fotografia in maniera indiretta: le prime esperienze risalgono al 1984, quando, per professione, ho iniziato a stampare sia il bn che il colore. Il lavoro in camera oscura – grazie alla guida di ottimi maestri – mi ha permesso di comprendere a fondo la luce e la composizione, affinando l’occhio fino a sentire, quasi fosse un bisogno vitale, la naturale propensione a rappresentare ciò che osservavo “confinandolo” all’interno della cornice del formato 2:3, per me la più rappresentativa.

Negli anni, attraverso varie esperienze, ho coniugato la fotografia al bisogno di viaggiare, confrontarmi con realtà diverse e lontane, sviluppando una tecnica del tutto personale che mi ha permesso di catturare momenti irripetibili, riempiendo i diari dei mie viaggi di emozioni che – spero – risultino visibili nei miei lavori. Occhio per vedere.
Cuore per sentire. Mente per elaborare. Queste sono le mie foto”.
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