
Il Ritratto Fotografico - Dai Gesti e dai Segnali
Workshop di Fotografia con Alberto Moretti
1 e 2 dicembre 2018
Workshop di Fotografia con Alberto Moretti
1 e 2 dicembre 2018
Premessa
Cosa distingue una fotografia di un volto e di un corpo da cui istintivamente fatichiamo a distogliere lo sguardo, da un’altra che guardiamo con distrazione senza soffermarci? Cos’ha in più un fotografo che riesce sempre e comunque a restituire l’immagine di una persona e a farne oggetto espressivo del proprio pensiero?
È noto che il corpo abbia un suo linguaggio. Si dice che ci siano dei modi comuni di espressione che hanno ugual significato (accavallare le gambe, incrociare le braccia, guardare di lato e così via). Non è esattamente e sempre così.
Intanto il corpo non comunica, il corpo produce, e lo fa in modo generalmente diverso da qualsiasi altro anche in similitudine di gesti. Poi il corpo può lavorare in due direzioni: informare e convincere, e la consapevolezza del proprio corpo determina la forza di queste azioni. Ogni corpo poi è influenzato nei comportamenti dalla sua volontà relazionale e dalla sua storia genetica.
Questa la fascinazione del tema.
Ancor prima della nascita delle Accademie d’arte, il corpo è stato indagato nelle sue manifestazioni, che sono state sia “modernamente” psicologiche che rappresentative degli ideali di una civiltà e di una cultura. Un disegno anatomico di Leonardo Da Vinci, così vicino alla nostra sensibilità contemporanea, ci stupisce molto di più del Doriforo di Policleto di età greca. Eppure hanno uguale importanza perché ci raccontano l’Uomo nella sua variabilità storica attraverso il corpo e i suoi segnali. Di comune conoscenza è anche la forza che Caravaggio esprime nei gesti corporei dei suoi racconti pittorici, per esempio nel Ragazzo morso da un ramarro. I primi due sono corpi nudi, il terzo no. Eppure la forza espressiva del terzo è altrettanto potente se non maggiore. Il corpo è significante indipendentemente dal suo involucro (nudità). L’intenzione spesso è più forte della forma.
La Fotografia si è naturalmente cimentata fin dal suo nascere con il corpo, vestito e nudo, perché nel corpo è sempre stata vista l’esemplificazione della nostra natura comune. L’ambito della fotografia privata è stato di gran lunga quello più frequentato da tutti i fotografi indistintamente, e questo ci indica che nel corpo abbiamo sempre trovato uno specchio di noi e dei nostri desideri, una riconoscibilità inalienabile. In tutti i casi, la Fotografia si è sempre dovuta confrontare con il problema della verosimiglianza.
Il corso
Questo nuovo workshop di Fotografia si baserà sulla lettura, decodifica e comprensione dei gesti della persona da ritrarre e dei suoi segnali. Una via che non fa riferimento ad alcuna tecnica ritrattistica classica o utilizzata normalmente. Questo approccio alla fotografia ritrattistica permetterà di superare l’ostacolo della corrispondenza con ”l’originale”, portando direttamente nel simbolico, che è il fine più nobile e alto della ritrattistica di tutte le epoche e di tutte le discipline descrittive.
Il ritratto è infatti un concetto da frequentare, non la rappresentazione di una superficie o di un involucro. Chi fotografa una persona deve essere in grado di associare una propria Idea di essa con gli stimoli “materiali” ricevuti e con tutti i segnali muti che il corpo del fotografo e quello del corpo ritratto si scambiano.
I partecipanti al workshop avranno in questo modo l’opportunità di sfondare le barriere del proprio istinto. Esso è infatti condizionato da ciò che ogni giorno vediamo, ed è quello che generalmente ci induce a schiacciare il pulsante. Durante questo workshop, invece, lo stimolo del click sarà sperimentato in modo completamente diverso, per giungere a una narrazione inaspettata e originale della persona.
Obiettivi
La formula del workshop è la più efficace per affrontare seriamente – ma con divertimento - questo tema, essendo necessarie confidenza e libertà, che solo il contatto che si protrae per ore consecutive può far nascere.
Per come la questione sarà trattata, il workshop è aperto a fotografi e non fotografi di qualsiasi esperienza e capacità, dal professionista al principiante.
Per come la questione sarà trattata, il workshop è aperto a fotografi e non fotografi di qualsiasi esperienza e capacità, dal professionista al principiante.
Questo workshop sul corpo è pubblicamente proposto per la prima volta. ha contenuti fotografici innovativi che attingono alle più recenti ricerche ritrattistiche del docente nell’ambito della rappresentazione della persona.
Svolgimento e orari
Sabato
Ore 9.30-12.00: lezione, conversazione sul ritratto del corpo – con l’ausilio di immagini e video - per individuare tutte le posizioni e le opinioni dei corsisti sul tema e poter giungere a un piano operativo individuale.
Ore 14.30-17.30: scatti fotografici secondo una regola prestabilita che darà massima efficacia al lavoro di ciascun fotografo.
Ore 18.00-20.00: scelta e preparazione dei file da parte dei corsisti e visione collettiva delle immagini della giornata; discussione generale e valutazioni del docente.
Domenica
Ore 9.30-12.00: seconda sessione di scatti in cui il corsista metterà a frutto il lavoro della giornata precedente. Ottimizzazione dei nuovi file.
Ore 14-18: visione collettiva delle immagini della giornata, preparazione di un portfolio da parte del fotografo, lettura pubblica dei portfolio da parte del docente.
Attrezzatura richiesta
Fotocamera digitale. Computer personale (in mancanza di pc ci si organizza con quello degli altri corsisti).
Facoltativo ogni altro strumento personale di supporto agli scatti (treppiede, luci, ecc.).
Cosa distingue una fotografia di un volto e di un corpo da cui istintivamente fatichiamo a distogliere lo sguardo, da un’altra che guardiamo con distrazione senza soffermarci? Cos’ha in più un fotografo che riesce sempre e comunque a restituire l’immagine di una persona e a farne oggetto espressivo del proprio pensiero?
È noto che il corpo abbia un suo linguaggio. Si dice che ci siano dei modi comuni di espressione che hanno ugual significato (accavallare le gambe, incrociare le braccia, guardare di lato e così via). Non è esattamente e sempre così.
Intanto il corpo non comunica, il corpo produce, e lo fa in modo generalmente diverso da qualsiasi altro anche in similitudine di gesti. Poi il corpo può lavorare in due direzioni: informare e convincere, e la consapevolezza del proprio corpo determina la forza di queste azioni. Ogni corpo poi è influenzato nei comportamenti dalla sua volontà relazionale e dalla sua storia genetica.
Questa la fascinazione del tema.
Ancor prima della nascita delle Accademie d’arte, il corpo è stato indagato nelle sue manifestazioni, che sono state sia “modernamente” psicologiche che rappresentative degli ideali di una civiltà e di una cultura. Un disegno anatomico di Leonardo Da Vinci, così vicino alla nostra sensibilità contemporanea, ci stupisce molto di più del Doriforo di Policleto di età greca. Eppure hanno uguale importanza perché ci raccontano l’Uomo nella sua variabilità storica attraverso il corpo e i suoi segnali. Di comune conoscenza è anche la forza che Caravaggio esprime nei gesti corporei dei suoi racconti pittorici, per esempio nel Ragazzo morso da un ramarro. I primi due sono corpi nudi, il terzo no. Eppure la forza espressiva del terzo è altrettanto potente se non maggiore. Il corpo è significante indipendentemente dal suo involucro (nudità). L’intenzione spesso è più forte della forma.
La Fotografia si è naturalmente cimentata fin dal suo nascere con il corpo, vestito e nudo, perché nel corpo è sempre stata vista l’esemplificazione della nostra natura comune. L’ambito della fotografia privata è stato di gran lunga quello più frequentato da tutti i fotografi indistintamente, e questo ci indica che nel corpo abbiamo sempre trovato uno specchio di noi e dei nostri desideri, una riconoscibilità inalienabile. In tutti i casi, la Fotografia si è sempre dovuta confrontare con il problema della verosimiglianza.
Il corso
Questo nuovo workshop di Fotografia si baserà sulla lettura, decodifica e comprensione dei gesti della persona da ritrarre e dei suoi segnali. Una via che non fa riferimento ad alcuna tecnica ritrattistica classica o utilizzata normalmente. Questo approccio alla fotografia ritrattistica permetterà di superare l’ostacolo della corrispondenza con ”l’originale”, portando direttamente nel simbolico, che è il fine più nobile e alto della ritrattistica di tutte le epoche e di tutte le discipline descrittive.
Il ritratto è infatti un concetto da frequentare, non la rappresentazione di una superficie o di un involucro. Chi fotografa una persona deve essere in grado di associare una propria Idea di essa con gli stimoli “materiali” ricevuti e con tutti i segnali muti che il corpo del fotografo e quello del corpo ritratto si scambiano.
I partecipanti al workshop avranno in questo modo l’opportunità di sfondare le barriere del proprio istinto. Esso è infatti condizionato da ciò che ogni giorno vediamo, ed è quello che generalmente ci induce a schiacciare il pulsante. Durante questo workshop, invece, lo stimolo del click sarà sperimentato in modo completamente diverso, per giungere a una narrazione inaspettata e originale della persona.
Obiettivi
La formula del workshop è la più efficace per affrontare seriamente – ma con divertimento - questo tema, essendo necessarie confidenza e libertà, che solo il contatto che si protrae per ore consecutive può far nascere.
Per come la questione sarà trattata, il workshop è aperto a fotografi e non fotografi di qualsiasi esperienza e capacità, dal professionista al principiante.
Per come la questione sarà trattata, il workshop è aperto a fotografi e non fotografi di qualsiasi esperienza e capacità, dal professionista al principiante.
Questo workshop sul corpo è pubblicamente proposto per la prima volta. ha contenuti fotografici innovativi che attingono alle più recenti ricerche ritrattistiche del docente nell’ambito della rappresentazione della persona.
Svolgimento e orari
Sabato
Ore 9.30-12.00: lezione, conversazione sul ritratto del corpo – con l’ausilio di immagini e video - per individuare tutte le posizioni e le opinioni dei corsisti sul tema e poter giungere a un piano operativo individuale.
Ore 14.30-17.30: scatti fotografici secondo una regola prestabilita che darà massima efficacia al lavoro di ciascun fotografo.
Ore 18.00-20.00: scelta e preparazione dei file da parte dei corsisti e visione collettiva delle immagini della giornata; discussione generale e valutazioni del docente.
Domenica
Ore 9.30-12.00: seconda sessione di scatti in cui il corsista metterà a frutto il lavoro della giornata precedente. Ottimizzazione dei nuovi file.
Ore 14-18: visione collettiva delle immagini della giornata, preparazione di un portfolio da parte del fotografo, lettura pubblica dei portfolio da parte del docente.
Attrezzatura richiesta
Fotocamera digitale. Computer personale (in mancanza di pc ci si organizza con quello degli altri corsisti).
Facoltativo ogni altro strumento personale di supporto agli scatti (treppiede, luci, ecc.).
Docente: Alberto Moretti
Data: 1-2 dicembre 2018 Presso llo spazio Niduh, via Bezzecca 73, Udine Costo: 170 euro, inclusa quota associativa al CFF. Scarica il Modulo di Iscrizione al corso. Scarica il Modulo di iscrizione al CFF. Scarica la scheda del corso. Iscrizione e conferma: entro il 29 novembre 2018. Per informazioni rivolgersi a: info@circolofotograficofriulano.it 347 165 3887 Luca, 333 939 1840 Dario, 347 910 4100 Ivano |