
UdineNotte - Luciano Pozzi
Ci sono città che desiderano godere la propria notte, che desiderano amare la propria notte, che desiderano vederla, gustarla, sorriderle, perdersi, appassionarsi, palpitare, piangerla, amarla come odiarla.
Udine sembra non volere arrivare a nessuna di queste mete: l’intimità silenziosa e operosa con cui vive le sue ore del giorno, al calar delle tenebre lascia il posto a desolazione, smarrimento, abbandono, solitudine, vuoto, penombre quasi mistiche fatte apposta per ricordare ai suoi abitanti che tutto ciò è solo un transitorio interludio verso un nuovo giorno.
L’atmosfera che traspare da alcune immagini e’ l’espressione di una attesa quasi messianica limitata da poche, isolate situazioni che nulla o ben poco hanno a che vedere con lo spirito di una città tendenzialmente non abituata a riconoscersi e a ritrovarsi.
La notte in Udine sembra quasi esercitare un specie di paura nello spirito delle sue anime, una paura che forse impedisce alle medesime di cogliere aspetti , valori e contenuti più riconoscibili nella forza della luce ma ugualmente importanti se ricercati in altra dimensione perchè destinati ad arricchire un profilo etnico sociale che ancora sfugge al cittadino medio di questa città.
La notte insomma in Udine e’ un interludio strano, atipico, fuggevole,condannato quasi a non aver mai abbastanza voglia di nascere.
Luciano Pozzi
Udine sembra non volere arrivare a nessuna di queste mete: l’intimità silenziosa e operosa con cui vive le sue ore del giorno, al calar delle tenebre lascia il posto a desolazione, smarrimento, abbandono, solitudine, vuoto, penombre quasi mistiche fatte apposta per ricordare ai suoi abitanti che tutto ciò è solo un transitorio interludio verso un nuovo giorno.
L’atmosfera che traspare da alcune immagini e’ l’espressione di una attesa quasi messianica limitata da poche, isolate situazioni che nulla o ben poco hanno a che vedere con lo spirito di una città tendenzialmente non abituata a riconoscersi e a ritrovarsi.
La notte in Udine sembra quasi esercitare un specie di paura nello spirito delle sue anime, una paura che forse impedisce alle medesime di cogliere aspetti , valori e contenuti più riconoscibili nella forza della luce ma ugualmente importanti se ricercati in altra dimensione perchè destinati ad arricchire un profilo etnico sociale che ancora sfugge al cittadino medio di questa città.
La notte insomma in Udine e’ un interludio strano, atipico, fuggevole,condannato quasi a non aver mai abbastanza voglia di nascere.
Luciano Pozzi