Nato nel 1974 sullo stile di molti circoli di quell’epoca, il Circolo Fotografico Friulano, ha ben presto trovato una sua identità culturale. Lasciando da parte gli iniziali modelli stereotipati di celebrazionismo agonistico, ha costantemente proposto l’immagine fotografica come mezzo di conoscenza e di espressione culturale.
Nel 1979 il Circolo Fotografico Friulano ha realizzato la più ampia mostra di stampe originali di Tina Modotti e anche di altri importanti autori del passato, come Silvio Maria Buiatti, Carlo Bevilacqua ed Enrico Del Torso, sono stati proposti per la prima volta con mostre e pubblicazioni. Nel settore della fotografia contemporanea sono stati valorizzati diversi fotografi, privilegiando quelli regionali ma non tralasciando l’opportunità di presentare importanti personalità nazionali ed internazionali. Al di là del campo espositivo ed editoriale, ha rivestito particolare interesse l’organizzazione periodica di rassegne con incontri/dibattito sull’immagine (Argomento/Immagine): nelle edizioni degli anni 1991/’92/’93/’94/’95/’96/’97/’98) a cui hanno partecipato fotografi, operatori cinematografici, critici e giornalisti.
Mostre e incontri hanno coinvolto numerosi fotografi e personalità legate alla comunicazione visiva, fra cui: Fabio Amodeo, Gabriele Basilico, Enzo e Raffaele Bassotto, Gianantonio Battistella, Gianni Berengo Gardin, Enrico Bossan, Mario Carrieri, Piero Cattaruzzi, Guido Cecere, Giovanni Chiaramonte, Elio Ciol, Cesare Colombo, Lanfranco Colombo, Mario Cresci, Giampaolo Cuscunà, Ulderica Da Pozzo, Carlo Gajani, Mario Giacomelli, Arnaldo Grundner, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Luca Laureati, Uliano Lucas, Franco Martelli Rossi, Bepi Merisio, Carlo Montanaro, Paolo Monti, Arnold Newman, Alessandro Paderni, Federico Patellani, Adriano Perini, Giorgio Placereani, Alexandr Rodcenko, Paolo Sacco, Roberto Salbitani, Angelo Schwarz, Tazio Secchiaroli, Enzo Sellerio, Piccolo Sillani, Luca Sossella, Riccardo Toffoletti, Stefano Tubaro, Italo Zannier, Sabrina Zannier, Georghij Zelma.
Un particolare significato, rivestono le iniziative di produzione fotografica, legate alle memorie dei luoghi (SAFAU) e alla valorizzazione territoriale (Il Confine Del Mare). ‘SAFAU Segnali d’acciaio’, fotografie di una vecchia ferriera udinese, è il titolo del libro (Ed. Arti Grafiche Friulane) e della mostra che, nel 1995, hanno presentato pubblicamente l’indagine di archeologia industriale con fotografie realizzate da un gruppo di soci sulle dismesse strutture della vecchia acciaieria SAFAU, una delle realtà industriali udinesi più importanti della prima metà del XXI secolo. Il libro è stato corredato anche da vari contributi storici e urbanistici. Simile nello spirito e nella realizzazione collettiva è stata l’iniziativa che si è ispirata alle grandi campagne di rilevamento sul territorio: dagli esempi della DATAR francese a quelli dell’Archivio Dello Spazio della Provincia di Milano. Si tratta de ‘Il Confine Del Mare – Il territorio costiero del Friuli Venezia Giulia’, di cui il libro (Guarnerio Editore) e la mostra sono stati realizzati nel 1998. Le intenzioni di questa operazione hanno mirato a far emergere, soprattutto, le peculiarità e i rapporti determinati dalla presenza del mare su paesaggio, entità urbane, lavoro, industria, attività turistiche e altro ancora.
Importante anche la collaborazione instaurata sul finire degli anni novanta e proseguita per diversi anni con il Comune di Tavagnacco; cooperazione che si è concretizzata in numerosi laboratori di ricerca e documentazione del territorio, raccolta, catalogazione e archiviazione di immagini del passato.
Nell’anno 2006 ha potuto trovare la sua realizzazione un’opera come “Obiettivo Cemento” intesa a fornire una documentazione di carattere più ispirativo che oggettivo riguardo all’evoluzione del mondo dell’architettura in regione, dall’ epoca del terremoto ai giorni nostri; tutto ciò secondo un lavoro di rivisitazione degli stessi manufatti secondo l’ occhio al tempo stesso distaccato ed ispirato dell’ osservatore fotografo. Ne è emerso un lavoro di interpretazione della realtà frutto della capacità interpretativa di autori che hanno capito di poter riscoprire forme, luci, colori, ombre completamente inesplorate proprio perché sempre osservate con l’occhio della routine quotidiana.
Nell’anno 2008 l’impegno del circolo si è sviluppato, di concerto con la collaborazione del Circolo Culturale “Il Colle” di San Daniele, in un lavoro di documentazione fotografica su quanto resta del patrimonio archeologico ed architettonico dei castelli del Friuli Venezia Giulia. Il lavoro si è svolto attraverso l’impegno di circa dieci membri del circolo e si è distribuito attraverso i siti di Colloredo di Monte Albano, Fagagna, Osoppo ed in particolare misura il castello di Ragogna nel quale ha avuto luogo la mostra che si è sviluppata nell’ arco di circa un mese. La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza dell’assessore regionale alla cultura.
Nel luglio del 2009 finalmente ha visto la luce un lavoro iniziato tre anni prima del circolo, riguardante il mondo della ferrovia del Friuli Venezia-Giulia, “Cavalli d’Acciaio” secondo un vero e proprio itinerario poetico fotografico inteso a dimostrare il ruolo che anche il mondo della poesia può avere nel riconoscimento dell’ elemento treno sia come presenza nel territorio, sia come testimonianza di vita vissuta interiormente da ciascuno di noi. La cerimonia di inaugurazione è avvenuta il giorno 25 luglio 2009 alla presenza di una folta schiera di appassionati del mondo dei treni e di tanti fotografi professionisti.
L’anno 2012 ha visto concretizzarsi un altro importante progetto dedicato alla notte, in particolare quella della nostra città denominato “UdineNotte” che ha coinvolto alcuni membri attivi del sodalizio impegnati a rappresentare, ciascuno con la propria sensibilità, la città nei suoi vari aspetti. Ne è scaturito un lavoro che, oltre a documentare alcuni scorci fra i più belli e rappresentativi della nostra città, ha svelato le emozioni degli autori suscitate da questo tema così affascinante quale è quello della notte.
Numerose negli anni le mostre organizzate in diversi ambiti dal Circolo Fotografico Friulano che hanno visto protagonisti diversi soci che hanno esposto le proprie opere così come numerose sono state le collaborazioni con diversi enti ed associazioni presenti sul territorio. Nell’ambito delle sue proposte, il Circolo Fotografico Friulano fornisce anche un contributo didattico attraverso una serie di corsi periodici e laboratori a vari livelli che, oltre a sviluppare le capacità tecniche, intendono fornire gli strumenti educativi per una maggiore conoscenza delle proprietà e delle potenzialità espressive del linguaggio fotografico nonchè delle serate dedicate all’approfondimento di tematiche e autori che hanno fatto e fanno la storia di questa attività sia locali e nazionali, sia internazionali.
Passato e presente permettono bilanci di facile stesura mentre il futuro, per un’associazione volontaristica, è condizionato da numerose incognite. Il Circolo Fotografico Friulano spera di poter continuare il suo percorso e si augura di farlo sempre con entusiasmo, attenzione culturale e capacità propositiva.
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