LOST PLACES – LUOGHI ABBANDONATI

Sulla localizzazione di spazio e tempo nelle opere di Barbara Essl

Mag. Birgit Laback, curatrice

“La natura è un prodotto dell’arte e del discorso.”

Nelson Goodman

“Perciò i molti vedono solo un disordine insensato, mentre in realtà un nuovo senso lotta per il suo ordine.”

Carl Schmitt

“L‘attimo è senza tempo.”

Leonardo Da Vinci

Barbara Essl lavora alla serie Lost Places dal 2013, mappando singoli edifici o aree in fase di decadenza e trasformazione. Nel farlo, l’artista, attiva a livello internazionale, è interessata al quotidiano, al quasi dimenticato o al represso, le cui storie fa uscire dall’anonimato.

In questo libro presenta fotografie architettoniche di Trieste, Fiume, Venezia e Vienna, tra gli altri luoghi, che illustrano lo sviluppo fortemente accelerato della tecnologia, della medicina e della scienza che ha accompagnato l’espansione delle relazioni commerciali all’interno dell’Europa e la conseguente prosperità, simboleggiata dalla cultura e da una vivace attività di viaggio. Oggi, invece, mostra officine e magazzini industriali, strutture per il tempo libero e ospedali che sono stati privati della loro funzione – come manifestazioni di pietra delle utopie (sociali) del passato e del desiderio di una vita migliore. Essl racconta i valori e gli aneliti collettivi dell’epoca e l’integrazione dell’individuo nel mondo che ha trovato.
Nel fare ciò, l’artista cerca sempre la complessità o la pluristratificazione. Conduce discorsi sotto forma di narrazioni che collegano gli edifici o i luoghi con la loro vita micropolitica. Se la narrazione è intesa come una modalità di trasferimento delle esperienze e delle azioni delle persone in un ordine coerente, allora il merito della descrizione risiede nella sua pretesa di riproduzione in gran parte priva di valori. Di conseguenza, Essl oscilla metodicamente tra narrazione e descrizione.
Nelle sue opere, la fotografa descrive la situazione trovata in modo quasi documentario, isolando l’oggetto. La giustapposizione di edifici e oggetti manifesta così il desiderio dell’artista di „arrivare alle cose, di sentire il loro presunto peso morto“. 1 (Il collezionismo è anche un tentativo di strappare un ordine, un significato a ciò che si trova).
La sua narrazione non segue uno schema lineare. Oscillando tra tempi, città e discorsi diversi, genera un sistema sottilmente intrecciato di narrazioni sovrapposte, la cui generazione di significato lascia al destinatario e in cui „l’intricato gioco di identità e relazioni trova costantemente un nuovo riflesso“.2
Cinema, teatro, bagni, navi, alberghi, reparti psichiatrici – Michel Foucault descrive questi luoghi come eterotopie nei suoi primi lavori. Si tratta di luoghi situati ai margini della società. Luoghi che – in quanto contro-mondo rispetto alle strutture di potere dominanti – aprono „altri mondi“ e il cui ingresso e la cui uscita non sono possibili per tutti, in quanto sono soggetti a determinate formalità di ingresso e di uscita, spesso solo sotto forma di gesti, e ritualizzano il comportamento di coloro che vi soggiornano. Le eterotopie creano uno spazio illusorio o compensativo che ha anche una sua temporalità3, per cui Foucault distingue tra due forme di temporalità: le eterotopie in cui il tempo è costantemente accumulato e quindi si accumula (come nei soggetti costruttivi di Essl) e quelle che sono temporalmente limitate (come nei cinema o nei teatri). Mentre i primi luoghi permettono di vivere il tempo e il suo passaggio, i secondi tentano di cancellarlo. Nel lavoro di Essl, spazi e tempi, passato e presente e i concetti di eterotopia e tempo di Foucault si scontrano e si diffondono in una quasi atemporalità.
Nelle sue opere fotografiche, l’artista integra una visione totalitaria dei contesti sociali complessivi con frammenti particolari e apparentemente aleatori, creando così una rete di impressioni presumibilmente fugaci di gesti quotidiani, con l’aiuto dei quali traccia una sovrabbondanza di contesti e dislocazioni sociali o rivela complessi significati socio-politici. Nell’opera di Essl, gli spazi culturali si sovrappongono e si compenetrano. Allo stesso tempo, la sua identità di turista in transito e la distanza temporale la allontanano da ciò che guarda, la rendono indipendente dal proprio radicamento, è fuori dalle cose, separata da esse, è sorpresa dalla loro fugacità o transitorietà e stranezza. I suoi quadri, quindi, non solo riflettono la realtà, ma la assorbono in una certa misura e al tempo stesso la presentano trasformata in modo nuovo.

 

  1. Con queste parole Paola Bozzi descrive con eleganza la poetica di un‘osservazione partecipata di Herta Müller, il cui „sguardo straniero“ l‘ha portata a concetti di identità e cultura multidimensionali. (Paola Bozzi, Der Fremden Blick. Sul lavoro di Herta Müller, Würzburg, 2005, p.155.)
  2. Marc Augé, Non luoghi, Monaco 2010, p. 84. Nel suo libro, apparso nel 1992, Augé offre un‘analisi completa dei termini luogo, spazio, non-spazio e spazio antropologico.
  3. Michael Foucault, „Altri spazi“, in: Karlheinz Barck (ed.): Aisthesis: Perception Today or Perspectives of a Different Aesthetic, Lipsia, 1993

 

L‘ARTISTA

Barbara Essl ha eseguito la sua formazione fotografica a Parigi e ha trovato rapidamente il suo stile distintivo. La sua attenzione tematica si concentra sull‘affascinante dissoluzione di luoghi, figure e oggetti in decadenza e dimenticati. Utilizzando diverse tecniche di fotografia e pittura, rivela l‘unicità delle sue entità e conferisce loro un‘aura misteriosa, rintracciando così la loro anima e facendole risuonare nuovamente.
Le sue opere sono state esposte in mostre internazionali in Austria, Italia, Slovenia, Stati Uniti e Cina e sono presenti in collezioni private e pubbliche.

BARBAR ESSL FACTS

2022 NOVEMBRE „ART AT THE PARK“ INTERNATIONAL ART FAIR, PARK HYATT VIENNA
2022 GIUGNO “QUEER MOMENTS IN LOST PLACES”, GALA CASTELLO NEUGEBÄUDE VIENNA, DISTRETTO SIMMERING.
2022 MAGGIO „ART AUSTRIA“ INTERNATIONAL ART FAIR, MUSEUMSQUARTIER VIENNA
2021 NOVEMBRE “ART FOR CHILDREN” NEL MUSEO ALBERTINA A VIENNA
2021 ESPOSIZIONE PERMANENTE NELLA „GALERIE 21“, SPITTELBERG VIENNA
2021 APRILE– GIUGNO – „LOST TRIESTE“ NEL KÜNSTLERHAUS DI KLAGENFURT
2020 GIUGNO – OTTOBRE „KUNSTRADLN“, MILLSTATT
2019 DICEMBRE MOSTRA ALLA OBERBANK CENTRALE DI VIENNA
2019 MARZO MOSTRA AL MUNICIPIO DI GRAZ
2018 MAGGIO MOSTRA „ACQUA ED ARCHITETTURA“ ALTE SCHIEBERKAMMER, COMUNE DI VIENNA
2017 SETTEMBRE HYPO ZENTRALE GRAZ – „GEBILDE“
2017 APRILE GALERIE KULT3000, LJUBLJANA, SLOVENIA
2017 MOSTRA „PORTO VECCHIO“, ARCHITETTURA INDUSTRIALE AL CONSIGLIO REGIONALE A TRIESTE
2016 ANNUALE „OPEN SPACE”, ATELIER ESSL, KLAGENFURT
2016 8 LUGLIO VIENE PESENTATO UNO DEI SUOI LAVORI „LOST CITY“ NELLA GALA CONTRO LA VIOLENZA NELLA ARENA DI FINKENSTEIN AUSTRIA
2016 MAGGIO, SAN FRANCISCO, USA, SUMMER EXHIBITION „NUOVI LAVORI“ , FOTOGRAFIA E PITTURA
2015 RENAISSANCE SHANGHAI YANGTZE HOTEL, CHINA, CICLO „SIGNS“, FOTOGRAFIA E PITTURA
2014 MAGGIO GALERIE JUNGER A SHANGHAI, CHINA, SOLO EXHIBITION
2013 MARZO, MUSEUMSQUARTIER VIENNA, QUARTIER 21, FOTOGRAFIE E PITTURA CICLO „SIGNS“
2011 PREMIO TELEVISIVO AUSTRIACO „PREIS FÜR ERWACHSENENBILDUNG“ PER IL PROGRAMMA „LITERATOUR“ SU SERVUS TV
2009-2013 REDATTRICE TELEVISIVA E SVILUPPATRICE DI PROGRAMMI „SERVUS TV
2006 – 2009 FOTOGRAFA E GIORNALISTA FREELANCE
2005 ORGANIZZAZIONE E REDAZIONE DI „ITALIA A CAVALLO“ 2000 KM DALLA SICILIA A KÖTSCHACH
2003/2004 FORMAZIONE FOTOGRAFICA PRESSO L‘ISTITUTO SPEOS DI PARIGI, ALLIEVA DI PAOLO ROVERSI
1997 – 2003 GIORNALISTA RADIOTELEVISIVA – ORF KÄRNTEN, SÜDTIROL HEUTE, MEDIENBÜRO ROM, ZDF ROM
1998 ESAME DI STATO PER IL GIORNALISMO A ROMA, DA ALLORA MEMBRO ORDINARIO DELL‘ORDINE DEI GIORNALISTI DEL TRENTINO/ALTO ADIGE
1996 „MASTER IN GIORNALISMO PRINT E AUDIOVISIVO“ UNIVERSITÀ DANUBIANA DI KREMS