Sotto la fotografia

IL CIRCOLO
FOTOGRAFICO
FRIULANO

CELEBRA I 50 ANNI
DALLA FONDAZIONE

30 ottobre – 1 dicembre 2024

Galleria Tina Modotti Udine

Mostra e allestimento
a cura del Circolo Fotografico Friulano

Fotografie
Daniele Agosto
Sandro Boato
Dario Buttazzoni
Enzo Forner
Ivano De Simon
Giovanna Lunazzi
Paola Lupi
Davide Massussi
Daniela Mereu
Luca Meroi
Stefano Meroi
Paolo Parussini
Giuseppe Roccasanta
Daniela Roveretto
Marina Tosolini
Rossana Trevisan
Sandro Vicedomini

Testi
Dario Buttazzoni
Walter Criscuoli
Fabio Amodeo

Progetto grafico e impaginazione
mostra e catalogo
Giovanna Lunazzi

Foto in copertina
Dario Buttazzoni

Stampa fine art delle fotografie in mostra
ArtOk, Palmanova (UD)

Si ringrazia
Il Comune di Udine per la concessione
della Galleria Tina Modotti

Sotto la fotografia

IL CIRCOLO FOTOGRAFICO FRIULANO
CELEBRA I 50 ANNI DALLA FONDAZIONE

“Sotto la fotografia”. Intorno, vicino, prima, dopo; avremmo potuto scegliere uno di questi o un altro avverbio di luogo o di tempo, ma anche di categoria diversa, di modo o di quantità, per esempio, per accompagnare la locuzione fotografia: “Tanta fotografia”, “Bella fotografia” … e dare così un titolo diverso al progetto e alla mostra che lo rappresenta. Luogo e tempo sono proprio fra i principali fattori che caratterizzano oggettivamente un’immagine fotografica sebbene la qualità, sia in termini estetici che di contenuto, rimanga una prerogativa “piuttosto” importante. Abbiamo scelto invece un termine diverso, non consueto, posto accanto a fotografia, un vocabolo che in qualche modo ci costringesse a guardarla da un punto di vista differente, ci obbligasse alla riflessione, ad interrogarci sul perché siamo diventati o vogliamo diventare fotografi. Alla luce delle analisi personali si sono quindi originati diversi progetti che non sempre e non necessariamente rispecchiano il consueto modo di fotografare degli autori. Progetti che sono stati condivisi, analizzati, approvati e (ahimè) scartati nelle lunghe riunioni dedicate al dibattito “Sotto la fotografia”. Si tratta, per la maggior parte, di produzioni di carattere concettuale poiché l’esigenza era proprio quella di generare delle opere frutto del pensiero e non della mera e sterile rappresentazione della realtà che, paradossalmente, in fotografia non esite. Molti, diciassette, i progetti personali elaborati dai fotografi del Circolo Fotografico Friulano fra quelli più attivi negli ultimi anni.
Non, dunque, una mostra storica o antologica; non un’esposizione che ha l’intento di rivolgersi ad un passato remoto, pur ricco e significativo di tante belle opere e meritevoli produzioni, ma un’esposizione che si pone in primo luogo il proposito di rappresentare un’attività che in cinquant’anni non si è mai fermata e non mai ha tradito l’obiettivo primo del gruppo ovvero creare importanti occasioni di ricerca e divulgazione.

Dario Buttazzoni
Presidente del Circolo Fotografico Friulano

Sul Circolo Fotografico Friulano e sulla Fotografia

Walter Criscuoli

Il primo punto della questione sta nel fatto che qualcuno, nel 1974, fondò un circolo fotografico a Udine, immaginando che, non essendocene ancora, avrebbe colmato un vuoto. Ma chi lo fondò non credo avesse previsto la fortuna, l’influenza e la dimensione del contributo culturale che quel Circolo avrebbe poi portato alla città di Udine e alla sua provincia. Si badi che parliamo del ‘74, di un momento in cui la passione per la fotografia stava crescendo, mentre, per intenderci, la gran parte della critica e dei circoli artistici non la considerava ancora degna di entrare nelle gallerie. Come se non bastasse, anche la maggioranza di coloro che di fotografia sapevano e capivano, pensava che quella con la effe maiuscola fosse esclusivamente la fotografia di testimonianza, o comunque quella che puntava l’obiettivo verso scorci di realtà. All’epoca erano ancora in pochi a considerare le potenzialità di una certa soggettività espressiva, di una certa artisticità e teatralità che molti autori poi seguirono.
Da quei giorni (a me pare solo ieri), il panorama fotografico ha subìto notevoli trasformazioni che il Circolo ha accompagnato rimanendo al passo con il dibattito culturale della città, guidato da figure che hanno saputo cogliere quegli aspetti della trasformazione fotografica (storica, critica ed espressiva) che andava arricchendosi di nuovi protagonisti e nuove tematiche.
Che la cultura sia un bene (per quanto invisibile ai più), che abbia effetti tangibili sulla vita della comunità e le riflessioni personali di ognuno, non ho dubbi. È per questo che la città di Udine è in debito con il Circolo, con chi l’ha fondato e con coloro che l’hanno guidato, sostenuti da tutti i soci che negli anni hanno vivificato questa passione per la fotografia che molti di noi unisce.
D’altronde che cosa c’è al mondo di più nitido, immediato ed evocativo di una foto? Quale altro mezzo è capace di riportarci, idealmente e con tanta forza, innanzi a un volto o a un paesaggio?
Quello della presenza evocata è, infatti, il secondo punto del tema, centrale anche in questa mostra intitolata “Sotto la fotografia”.
Ciò che, consciamente o meno, probabilmente ci tiene legati all’immagine fotografica è, da un lato, quel suo persuasivo realismo ottico, dall’altro quella soggettività che, invece, gli proviene da ogni autore: il fotografo si unisce al mondo fissandolo in un’immagine, dandogli così una nuova sostanza visiva, un nuovo senso e una nuova luce. Una foto, se riesce a superare il già visto, o quell’estetica e quella retorica spesso scontate, dà presenza a ciò che mostra; intendo dire che tale presenza, se la foto riesce, si impone non solo al nostro sguardo, ma anche (e finalmente) al nostro pensiero come un’entità propria, separata da noi, capace di richiamare il nostro personale interesse, tanto da renderci partecipi della sua esistenza.
Non è semplice superare i confini entro i quali il nostro pensiero è costretto, ma se un fotografo riesce a scavalcarli, è come se partecipasse all’apparizione di qualcosa che fino a ieri era invisibile, come se dilatasse, arricchendolo, quell’orizzonte fatto di immagini verso il quale è sempre teso lo sguardo nostro e della cultura tutta.

Per informazioni su libri e pubblicazioni contattare info@circolofotograficofriulano.it