IVANO DE SIMON

Nasce ad Osoppo nel 1957, ma gli eventi di famiglia lo portano a spostarsi in altre realtà, si sente cittadino del mondo anche se ora il Friuli è la sua terra. Inizia a fotografare nei primi anni settanta condividendo la sua passione assieme ad amici con i quali poi sviluppa e stampa in autonomia il Bianco e Nero, studia i fotografi dell’epoca, frequenta mostre e convegni a tema.
Nell’anno 1999 frequenta un corso di fotografia presso la scuola di Arti e Mestieri “Giovanni da Udine” con Stefano Tubaro, Franco Martelli Rossi e Paolo Sacco, dove affina lo studio della tecnica e dell’espressività fotografica, inizia i primi lavori in digitale. Nell’anno 2000 si iscrive al CFF, di cui diventa presidente nel 2014, anno del quarantesimo di fondazione.
Prende parte a diverse esposizioni sempre legate a lavori collettivi sia con il Circolo che con altri enti ed associazioni.
Ha collaborato con diverse pubblicazioni, con immagini sulle ferrovie, di architettura e paesaggio. Nel 2016 Una sua fotografia è stata scelta da National Geographic Italia per il suo sito web. La fotografia per lui è un linguaggio, un modo di comunicare, mediante una ricerca continua, spaziando in vari campi dell’immagine dall’architettura al paesaggio al ritratto. Negli ultimi tempi lavora in progetti dedicati alla fotografia di scena teatrale, ed al paesaggio in Bianco e Nero su pellicola medio formato.

ESTETICA METAFISICA

Aggirandoci senza fretta per le città, con lo sguardo attento del fotografo, alzando gli occhi verso gli edifici intorno a noi e spaziando le ampie piazze, ci accorgiamo della bellezza che ci circonda, architetture particolari attraggono il nostro interesse.
A volte ci sembra di trovarci di fronte ad un quadro di Giorgio De Chirico, l’ideatore della pittura metafisica.
In questi casi è importante estraniarsi dal contesto, entrando in un mondo evanescente, una realtà che va oltre, una bellezza quasi sospesa.
Le linee d’ombra e di luce mettono ancor di più in risalto le peculiarità di questi quadri a cielo aperto, l’immagine bidimensionale creata dalla fotocamera ci riporta alle composizioni pittoriche da cui essa ha avuto origine.
L’occhio del fotografo coglie queste visioni per poterle condividerle con l’osservatore, lasciando a quest’ultimo le proprie conclusioni.

Le immagini si riferiscono a siti della regione Friuli-Venezia Giulia.

 

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